LO STOMATERAPISTA: TRAIT D'UNION CON LE ASSOCIAZIONI

Diventare una stomaterapista è stato il mio sogno sin dal primo giorno di università. Quel libro patinato di chirurgia del professor Lise, lo sfogliavo ripetutamente. Gli interventi sull'intestino, questo intricato e complesso tubo digerente fatto di villi e capillari, mi affascinava. La stomia però mi impressionava. Non per il suo confezionamento (un tratto di budella rosa/rosso intenso, ribaltata all'esterno dell'addome), ma per quello che avrebbe comportato al paziente. Terrore, disperazione, cambiamento corporeo, depressione, turbamento. Ecco perchè decisi che sarei diventata una stomaterapista. Mi sarei presa cura io dei pazienti stomizzati e li avrei aiutati in tutti i modi ad accettare la nuova condizione.
Il nostro centro stomizzati nacque venticinque anni fa ma fu l'associazione stomizzati AISCAM a portare finalmente voce al di fuori dell'ospedale.
Prima la stomia era un tabù, guai a a parlarne. Suscitava sentimento di ribrezzo, disagio. Era uno stigma sociale. Porti un sacchetto ? O poverino che schifo.
L'associazione si è costituita legalmente nel 2001 con pochi iscritti. Io sono subentrata nel 2009 ed ho tentato di rivoluzionare le modalità di comunicazione tra l'IN e l'OUT.  Si trattava di impegnarsi a reclutare quanta più popolazione possibile all'interno di iniziative di prevenzione e sostegno dei pazienti oncologici, stomizzati, demoliti chirurgicamente. Si trattava di personificare il TRAIT D'UNION tra i pazienti, operati e dimessi, e l'associazione. Questo "gancio" dovevo essere io, stomaterapista.
Con un direttivo fatto di persone volenterose, le mie idee hanno sempre preso forma. La mia è stata una missione di aiuto generata da energia e felicità per la vita che nasconde anche sofferenze personali e malattie familiari. Ad oggi, contiamo quasi seicento iscritti e ai nostri eventi di promozione della salute (congressi, meeting, conferenze) partecipano in media duecento persone. Se vi sembrano poche, dovete confrontarle con i dati regionali e nazionali. Sono cinquemila gli stomizzati in Veneto. Trecento solo nella nostra ex Ulss 8.
MOltissimi sono anziani allettati e la partecipazione alle attività, vede per la maggior parte i familiari in prima linea, figli e nipoti soprattutto. Questo perchè la comunicazione, che è sempre un processo, è diventata un mezzo.
Nel 2013 nacque Pelvicstom, il mio blog. Il mezzo di comunicazione più efficace per arrivare negli angoli del mondo.
L'obiettivo era quello di raggiungere attraverso internet e i social un numero di persone tali, da lanciare eco e risonanze per tutta la mia impegnata attività per gli stomizzati e con l'associazione locale. Divulgare, sensibilizzare, sono tutt'ora i miei principi, "avanti tutta" è il nostro motto, anche coinvolgendo le amministrazioni comunali.
Nel blog, raccontare le storie dei pazienti a scopo curativo (ora in un libro che uscirà a giorni nelle librerie e che presenterò ufficialmente il 14 giugno alle 19.45 a Castelfranco Veneto in Piazzetta Duomo) è la passione più grande.
E così i miei pazienti sono diventati un mare che ondeggia a ritmo di slogan.

Lo stomaterapista deve essere un riferimento non solo per le medicazioni della stomia, ma anche per la sua capacità di comunicare i bisogni dei pazienti all'associazione e trasformare così le idee in fatti concreti. Basta perdere pochi minuti di tempo per consegnare una brochure ai pazienti. Orari, sede e iniziative dell'associazione verranno comunicate dallo stomaterapista ad ogni nuovo paziente. La firma per la privacy e l'utilizzo dei dati personali sarà indispensabile per passare poi tutto al direttivo. Ci penseranno i membri operosi a telefonare ad ogni paziente o, perchè no, ad inviare un messaggio con whatsapp.
Sfruttiamo la tecnologia e accorciamo le distanze con internet. Anche il nonnino può imparare, basta un nipote scaltro e con i polpastrelli abili alla scrittura touch !


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