Dal diario di una terapista del perineo: esercizi anche in barca

Che il dolce ondeggiar della barca sul mare mi crei una fastidiosa nausea, qualche giramento di testa, numerose vertigini, i conati di vomito e il torcicollo, è ormai risaputo. Il mio compagno, da buon medico, mi consiglia ogni sorta di "anti-tutto". Allora mi porta i braccialetti contro la cinetosi, le gomme da masticare per la nausea e le gocce che agiscono a livello centrale, sul cervello scervellato dai tentativi infruttuosi.
Ma oggi, nella Laguna di Venezia, dove il mare scivola in una tavola verdastra rubando al cielo qualche rigolo azzurrognolo, sono stata benissimo, esercizi pelvici compresi (merito loro?), che mai mi abbandonano.
Ci arrotoliamo i pantaloni alle caviglie e ci sfiliamo le scarpe sedendoci sulla scaletta. Il moto ondoso creato dalle altre barche di passaggio, mette alla prova il mio equilibrio. Tengo i glutei stretti e la pancia in dentro. Lo sapevate voi che chi non ha un perfetto equilibrio non ha nemmeno una statica pelvica appropriata?. Fate la prova mettendovi in equilibrio per dieci secondi su un piede solo.
Bene, mi aggrappo comunque al pomello lucidato a bordo e poi mi intrufolo sottocoperta per appoggiare borse e giubbino. Non vorrei mai che il peso su una spalla sola, variasse il mio assetto posturale. Per brindare al nuovo acquisto, il proprietario della barca, un caro amico, ci offre da subito un bicchiere di prosecco freschissimo. Proprio quello che non doveva fare! Il vino eccita anche la vescica e potrebbe dare urgenza minzionale con rischio di incontinenza. Gli uomini bevono tutti. Le donne no. Preferiscono aspettare la terraferma ed una eventuale toilette in un bar. E' così che vivi quando soffri d'urgenza minzionale. Prima di accertarti della bella piazza che vedrai, ti accerti che ci sia un bagno raggiungibile.
Durante l'attraversata, stesa al sole in prua, vestita di tutto punto come vuole la normativa comunale (sul Canal Grande niente costume), allungo le gambe volgendo il viso al sole. E' piacevole il tocco dei suoi raggi caldi.
Il nostro amico poi inizia l'accellerata. Scivoliamo sulla tavola di mare e il vento fresco mi obbliga a contrarre tutti i muscoli perineali finendo distesa. E' per non volare via, dico mentendo. Quei brividi di freddo stimolavano ulteriormente la mia vescica in realtà, e me ne sto quatta quatta abbracciata al mio "amoruccio". Lui, dolcemente, mi regala un gesto d'affetto. Sento le sue dita sulla pelle della mia guancia. Sono delicate, lievi, sanno di sapone e cera d'api.
Rallentiamo. Velocità adatta ad un servizio fotografico. In contrazione perineale certo! Per non cadere è fondamentale. Rubo scatti a pareti colorate di giallo, rosa, turchese, con tracce di umidità che scrostandole le rendono ancora più tipiche. Tra calle e balconcini, gondole e porticcioli riempio la sim del telefonino e soddisfatta dei miei pelvicstom's exercises spiego alle donne con me, i principi della riabilitazione del pavimento pelvico. Non c'è mai stop al lavoro!



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