Rinforzare il pavimento pelvico, al bar


(Racconto semiserio di una terapista del perineo)

Ripulisco il maglione dallo zucchero a velo caduto dalla frittella alla crema. L'ho divorata in un secondo senza respirare, mentre il mio diaframma chiedeva pietà. Gnam. Come un leone che non mangia da una settimana. E' in quel momento che mi accorgo che da seduta, il mio pavimento pelvico (cioè i muscoli che stanno alla base del mio bacino, quelli che appoggio sulla sedia per capirci) , non sono contratti bensì "in spinta". Accavallo le gambe per una migliore percezione del mio perineo e un tale laggiù, col pizzetto fuori moda, si accorge del gesto "alla Kidman": fascinoso esercizio posturale che consiglio vivamente (dotate di slip ovviamente).
Provvedo immediatamente ad una ostinata forte contrazione a risucchio, del muscolo elevatore dell'ano e mi sento soddisfatta. Quale occasione migliore del ghigliottinare una frittella alla crema al bar davanti un cappuccino schiumoso per fare qualche esercizio di rinforzo?. Stringo, lascio, stringo, lascio. Glutei rilassati, disinvolta, per non sembrare in attività poco consone ad una colazione in un bar.
"Chi mi chiama?". Il telefono squilla in vibrazione. Rispondo a voce bassa e scandisco bene le frasi. Mi ricordo di avere una fonazione addominale, si insomma, parlo con la pancia e così, ogni volta che dico qualcosa, praticamente spingo sui muscoli pelvici.
Appoggio una mano sopra l'ombelico, all'altezza dello stomaco, mentre parlo con Alessia. E' un'amica che mi chiede una seduta di riabilitazione. Se alzo la voce, percepisco i muscoli addominali contrarsi. Non va bene. Rallenta, mi dico. Sottovoce è meglio. Respira, mi ripeto. Scandire frase dopo frase con una pausa tra una e l'altra è un esercizio di fonazione corretto. Facile no?. Improvvisamente il mio sguardo viene catturato da un vassoio appena posto in bella vista dal barista indaffarato. Che meraviglia il contenuto, tutto da sboconcellare!.
Sollevo il braccio per chiamare il cameriere, animata da intenzioni scherzose. Sono una imperfetta terapista "insalutista" mangiatrice di frittelle oggi. Ne vorrei disperatamente un'altra con un caffè, anzi con due caffè. E pagherò lo scotto dell'eccesso di caffeina con una vescica iperattiva per tutto il pomeriggio che mi porterà in bagno quindici volte! Ah se Dante mi vedesse, finirei nel girone degli ingordi! Ed è mentre sollevo il braccio che mi accorgo, di stringere automaticamente i muscoli perineali. E ' proprio come ho letto dagli studi di Hodges. Se sollevi le braccia in alto, vi è una attivazione automatica dei muscoli del pavimento pelvico. E' come se prendessero l'ascensore.
Il cameriere arriva trafelato. C'è molta gente oggi in questa caffetteria. Mi porge i due caffè e il piattino con la maxy frittella , mentre lo zucchero a velo si sparpaglia appena nell'aria, quanto basta per farmi starnutire senza preavviso. Riesco però a precedere lo starnuto di un millesimo di secondo, contraendo preventivamente i muscoli perineali, portando la mia pancia in dentro e stringendo forte i glutei, che ancora mi fanno male per lo stretching di ieri. Cerco un fazzoletto di carta nella mia borsa a fondo perduto. Annaspo, apro tasche, cerniere, strappo un bottone, eccolo. Mi preparo a soffiare. Inspiro, porto il fazzoletto al naso e mentre soffio, imprimo tutta la forza del soffio per introflettere il mio addome. Ecco fatto, contrazione preventiva e meccanismo automatico acquisito. E il perineo risale magicamente. Ottima strategia per non perdere gocce di pipì se soffri di incontinenza da sforzo. Ottima strategia anche per chi soffre di prolassi.
Terminata la colazione mi alzo in piedi e mi avvicino alla cassa per pagare. Lo sciarpone di lana mi cade per terra e devo chinarmi per raccoglierlo. Il mio volto attraversa la vetrina delle frittelle e non so resistere. Ne prendo un'altra. So bene che il sovrappeso è un nemico feroce per i muscoli del pavimento pelvico ma giuro che verrò a patti con il mio capriccio. Oggi, camminata di quaranta minuti a gluteo contratto. Prometto.
Mi attivo per raccogliere lo sciarpone che ancora giace a terra. Attenzione alla pressione endoaddominale che aumenta con i piegamenti in avanti, mi rimprovero. Bene, mi piego sulle ginocchia, quasi accucciata, mantengo la schiena dritta e voilà, pancia in dentro, raccolgo la sciarpa compiendo l'ennesimo esercizio della mattinata e concedendomi un pensiero sfrenato:
"Interessante come si possa dire di aver fatto un sacco di allenamento, regalandosi una semplice colazione, leggendo il quotidiano del giorno, parlando al telefono con un'amica, bevendo un cappuccino schiumato e due caffè a seguito e, divorando frittelle comodamente seduti .
Pelvicstom ma quanto mi insegni ?!?!"

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