Invecchiare...

Dedicato a te, che oggi compi 79 anni

La vecchiaia arriva improvvisamente come la neve. Un mattino, al risveglio, ti accorgi che tutto è bianco. I tuoi capelli, il tuo volto sbiadito, il maglione nuovo, quel foglio appoggiato e non ancora scritto, il muro sotto.
Ti guardi allo specchio ed ora devi trovare l'accordo.
Già, un accordo decente tra il tuo volto di vecchio e il tuo cuore e cervello di giovane. Hai delle alternative?. Certo che le hai, tutti i giorni. Perchè tu non devi dispiacerti di invecchiare, ne hai il privilegio, negato a molti. E cosa saranno mai quelle rughe sul volto se mantieni l'entusiasmo per la vita? E' la rinuncia agli entusiasmi che riempie di rughe l'anima.
Metti un pranzo in compagnia ad esempio. Aggiungi i ricordi della giovialità di una gioventù perduta e di quella trasportata dai tuoi figli e nipoti. Puoi camuffarla se preferisci, e lasciarti trasportare dall'oblio dei tuoi anni. O correre nel binario della gioia, lo stesso che te l'ha negata, quando avevi tredici anni. Ma quanti sono i tuoi anni oggi? E cosa importa ?
Guardati come cammini. Lento e pacato. Hai una grazia indiscutibile. E quando la grazia è unita con le rughe, è adorabile. Come l'alba che sta per presentarsi ai tuoi occhi, domattina, quando ti sveglierai diverso.
Lo hai capito bene che invecchiando si perdono molte cose che, prima, ignoravi di avere. Ma ora tu, rispetto a noi, vivi lenti minuti e veloci ore, mentre noi le ore le mastichiamo e i minuti li ingoiamo. Così tu, al rallentatore, vedi meglio, anche la scrittura incerta della vita, che ben conosci. Come se cominciassi adesso a scrivere un capolavoro, uno dei più difficili capitoli della grande arte di vivere.
Tutti vorrebbero un papà come te. Un papà che può sognare e raccontare e scrivere, non può definirsi vecchio. Un uomo è vecchio solo quando non può più raccontare, nè sognare, nè scrivere, solo quando i rimpianti, in lui, superano i sogni. E tu lo sai bene di aver saldato tutti i conti con l'amore, l'ambizione, l'amicizia. Nessun rimpianto.
Hai potuto scegliere. Questo è il più alto desiderio di tutti gli esseri umani. Scegliere cosa essere. E' un volo libero tra le nuvole, dove la zavorra ti è servita solo per mantenerti, all'occorrenza, con i piedi per terra.
E non sentirti mai troppo vecchio per estrapolare la tua esperienza e farci qualcosa. Non sarai mai maledettamente vecchio da non poterla usare. Chiamala se vuoi saggezza. E ti pare poco?
D'accordo, le forze ti stanno abbandonando. Anche quelle che sostenevano le tue debolezze. Allora sorridi. Questo è il mio consiglio. Vedrai come tutto diventerà più leggero. Ecco, si diventa vecchi quando si cessa di ridere. Ridi se piegandoti ad allacciarti la gamba, la schiena scricchiolerà e ti obbligherà a pensare a quanto vecchio sei. Beffeggiati di lei. E ridi quando la sera, nel tuo letto, farai fatica a girarti. Buttati alle spalle artrosi e artriti. E quando guarderai il soffitto, perchè non riuscirai a dormire, pensa ai sorrisi che hai regalato in settantanove anni e a quelli che ancora potrai donare.
La gioia è contagiosa !


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